Osteoporosi: “una ladra silenziosa di ossa”
L'osteoporosi è una patologia a carico dell'apparato osseo, che porta ad un progressivo indebolimento dello scheletro,
esponendo il paziente colpito da tale patologia ad elevato rischio di
fratture, anche a seguito di lievi contusioni, anche non evidenti. Le
ossa maggiormente coinvolte nelle lesioni da osteoporosi sono femore ed articolazione del polso; nei casi più gravi viene coinvolta la colonna vertebrale, con possibili fratture delle vertebre.
Esistono due tipi di osteoporosi:
I fattori che portano allo sviluppo
dell'osteoporosi sono molteplici e legati principalmente alla forma
patologica dalla quale si viene interessati. Come evento principale alla
base dello sviluppo dell'osteoporosi, si ha una alterazione dell'equilibrio tra le principali popolazioni di cellule ossee. In particolare gli osteoblasti, cellule adibite alla rigenerazione ossea, rallentano il loro lavoro, mentre gli osteoclasti,
le cellule coinvolte nella degradazione del tessuto osseo, prendono il
sopravvento. In questa situazione di squilibrio, quindi, non si rigenera
sufficiente tessuto osseo rispetto a quello che si degrada, così che si
ha indebolimento scheletrico e successiva possibile sua rottura.
Esistono alcuni fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppo di osteoporosi, in particolare alcuni sono:
L'osteoporosi è una patologia fondamentalmente asintomatica: viene
per questo spesso definita come "malattia silente". Il paziente non
avverte alcun disturbo, se non dolore che si manifesta quando è già
avvenuta una lesione a carico dell'apparato scheletrico.
Anche piccoli traumi o semplici contusioni normalmente di poca
considerazione, possono in verità essere causa di fratture ossee in
soggetti affetti da osteoporosi. In particolare il paziente può non
sapere di essere affetto da osteoporosi se non quando comincia ad
avvertire un dolore persistente alla schiena, causato
dal collasso di una vertebra. Inoltre piccole contusioni possono
provocare la rottura dell'osso femorale, con conseguente caduta del
soggetto anche semplicemente passando dalla posizione seduta a quella
retta.
Un abbassamento della statura, un’ incurvatura della schiena con una vera e propria deformazione della colonna vertebrale sono i
cambiamenti tipici del soggetto malato che con ogni probabilità ha già
sviluppato osteoporosi.
Come per la maggior parte delle patologie progressive, anche per l'osteoporosi è fondamentale la diagnosi precoce. La misurazione della massa ossea, chiamata con definizione medica MOC (mineralometria ossea computerizzata), è un test semplice con il quale
si può valutare lo stato delle ossa e considerare la probabilità di
sviluppo di fratture.
Nell'età critica della menopausa, inoltre, tutte le donne dovrebbero prendere in considerazione una integrazione costante di calcio e micronutrienti per la salute delle ossa e di vitamina D sotto controllo medico. Una sana alimentazione,
varia ed equilibrata, oltre che ricca di sali minerali e micronutrienti
(come Magnesio, Rame, Boro, Manganese e Zinco), consente il
mantenimento dell'equilibrio della massa ossea nel tempo. Attività fisica regolare,
camminate all'aria aperta ed esercizio costante permettono di mantenere
l'elasticità del tessuto osseo e prevenire i disagi della patologia. Il
soggetto allenato, infatti, possiede maggior equilibrio del proprio
corpo, ha una forza muscolare potenziata e questo riduce la possibilità
di cadute accidentali con conseguenti rotture ossee.
La miglior terapia in casi di osteoporosi conclamata è legata al mantenimento di un corretto stile di vita, con esclusione del fumo, una dieta sana e movimento regolare, oltre che l‘integrazione di vitamina D (la quale deve avvenire sotto controllo medico) calcio e micronutrienti. Inoltre secondo le ultime linee guida il medico potrà prescrivere farmaci specifici per l’osteoporosi severa o moderata che contemplano l'utilizzo di ormoni che stimolano la rigenerazione ossea, o di anticorpi che cercano di arrestare l'eccessiva attività degli osteoclasti.
Importante
Va sempre tenuto presente che un normale rimodellamento dell’osso ovvero un equilibrio di attività tra cellule che formano l’osso (osteoblasti) e cellule che distruggono l’osso (osteoclasti) richiede necessariamente la giusta disponibilità di calcio. Tutti questi farmaci possono agire in modo ottimale solo se il paziente assume regolarmente la quantità di calcio raccomandata per la sua età.
Nella prevenzione dell’osteoporosi è essenziale adottare un corretto stile di vita: non fumare, fare attività fisica costante senza sforzi eccessivi prediligendo attività all’aria aperta, seguire un’alimentazione sana e bilanciata, assumere la giusta quantità di Calcio e proteine con la dieta.
È doveroso ricordare che oltre al Calcio e alle proteine altri micronutrienti sono fondamentali per la salute delle ossa. Di seguito un elenco dettagliato:
Il Silicio:
E’ contenuto soprattutto nei cereali integrali (come il riso integrale) ma anche nella birra ed in alcune acque potabili. E’ essenziale per la formazione dell’osso probabilmente perché lo predispone al processo di deposizione di Calcio. Il Silicio si trova nelle ossa, nella pelle, nei capelli e nei vasi sanguigni. Una dieta ricca di Silicio è associata ad una maggiore densità ossea.
Il Magnesio:
Più del 60 % del Magnesio corporeo si trova nello scheletro, pertanto la sua carenza contribuisce direttamente all’insorgenza dell’osteoporosi, ma è anche responsabile dell’aumento del PTH (paratormone) con conseguente alterazione del metabolismo del tessuto osseo che comporta un indebolimento dello scheletro. Le principali fonti alimentari sono la frutta secca, i legumi, le banane ed i vegetali a foglia verde.
Il Boro:
É un micronutriente coinvolto nel metabolismo della Vitamina D ed incrementa la mineralizzazione dell’osso. Un adeguato introito di Boro risulta benefico per sostenere la microarchitettura e la forza dell’osso. Lo troviamo soprattutto nei vegetali, nella frutta fresca e nelle nocciole.
Lo Zinco:
Influenza positivamente la forza e la flessibilità dello scheletro ed ha un effetto anabolico sull’osso. È stato recentemente dimostrato che donne osteoporotiche in post-menopausa hanno livelli di Zinco sierico inferiori rispetto alle donne sane.
Si stima che circa il 25% della popolazione mondiale è a rischio di carenza di Zinco, adolescenti e donne in post menopausa risultano i più carenti. Le fonti alimentari sono soprattutto di origine animale: carne e pesce. Cereali, legumi e semi ne contengono in misura variabile. Alcune sostanze possono ostacolare l’assorbimento dello Zinco come per esempio i fitati contenuti nei vegetali. Ciò è da considerare se si segue una dieta vegeteriana o vegana.
Il Manganese:
È associato positivamente al processo di formazione dell’osso, a concentrazioni fisiologiche ha un effetto protettivo. Tra le fonti alimentari si annoverano principalmente i cereali, ma è contenuto anche nel vino.
Il Rame:
Gioca un ruolo importante nella crescita e nello sviluppo dello scheletro aiuta a mantenere la forza e la qualità dell’osso adulto. E’ un importante co-fattore di un enzima in grado di rimuovere dal tessuto osseo i pericolosi radicali liberi, prevenendo l’attivazione degli osteoclasti e pertanto la distruzione del tessuto osseo indotta dallo stress ossidativo.
Infine molto utile è anche la vitamina D, che facilita l’assorbimento del Calcio e che contribuisce a fissarlo nelle ossa. I valori di vitamina D nel sangue (calcifediolemia) possono essere facilmente dosati e tenuti sotto controllo. Qualora fossero bassi, previa prescrizione medica, sarà necessario assumerne dosi adeguate sotto forma di farmaco o integratore. Ricordiamo che la vitamina D viene prodotta dalla pelle esposta alla luce solare, ma si può in parte anche assumere con la dieta; a titolo di esempio il salmone è una buona fonte di vitamina D, ma anche altri pesci grassi come tonno, sgombro e aringa oppure anche alcuni formaggi grassi ed il burro.
Per l'assunzione di Magnesio, Calcio, Manganese e Zinco, che aiutano la salute delle ossa, può essere utile assumere un apposito integratore alimentare.